4 giugno, 2010 di ravblog
Cari Amici,
Il mondo democratico nel quale viviamo trova il suo riscontro non solo nella maniera di governare ma anche nel nostro modo di pensare. La democrazia, che in greco vuol dire “governo del popolo”, vuole rispecchiare la volontà della maggioranza.
Ma la maggioranza ha sempre ragione?
Dal racconto della nostra Parashà sembra che non sia così. Il popolo manda 12 esploratori in Israele i quali ritornano e dieci su dodici esprimono un parere contrario al proseguimento del viaggio in Israele, citando problemi che avrebbero impossibilitato tale progetto.
Col senno di poi sappiamo che in quel caso la minoranza aveva ragione. Gli obbiettivi erano stati raggiunti nonostante le paure.
Secondo la Torà, “seguire la maggioranza” non è una formula per decidere qualsiasi cosa; vi sono delle verità immutabili, a prescindere di quale sia l’opinione maggioritaria in riguardo.
La formula “segui la maggioranza” si riferisce a delle situazioni di dubbio dei quali ci potrebbe essere una mancanza di informazioni sufficienti per decidere secondo delle logiche o delle verità assolute. In casi di questo genere si segue la maggioranza.
Proprio in momenti come questi, quando la grande maggioranza prende delle posizioni contro ogni logica e verità, conviene ricordarsi dei due esploratori Yehoshua (Giosuè) e Calèv che con convinzione e fierezza hanno issato la bandiera della ragione e della verità.
Shabbat Shalom,
Rav Shalom Hazan
http://www.ravblog.it/
Io, a questo punto, sto cercando di capire cosa mi unisce alle altre persone di questa Repubblica, vivendo nella stessa Nazione.
Non comprendo cosa vogliono dire i dirigenti (politici, religiosi, palesi ed occulti, ecc.), quando richiedono in continuazione sacrifici, cioè non capisco se è un modo improprio di usare il linguaggio dovuto all' ignoranza della lingua e della grammatica (visto che il sacrificio è un atto particolare che è spesso associato a tragedie, sofferenza, calvario e distruzione dell'essere), o se viene detto con intenzione.
Il mio modo di pensare è di vivere è di tutt'altro genere.
A me sembra, che in queste condizioni, molti gruppi e personaggi, nei giorni odierni, (purtroppo) non riescono ad elevarsi a più nobili intenzioni e azioni.
Mi chiedo se così facendo si possano ricoprire ruoli istituzionali, perchè si stanno compiendo tanti di quei danni che non sarà facile riparare, dimostrando chiaramente, inesperienza e poca educazione, oltre che mancanza di morale e capacità di correzione.
Voglio dire che, mentre si può comprendere il comportamento di una persona giovane e giudicare meno severamente gli errori dovuti all'inesperienza e all'ignoranza, quando non è in mala fede, qui, e oggi, non è accettabile lo sfruttamento delle persone, la rapina indiscriminata dei beni personali e della comunità e la violazione dell'integrità di ogni uno.
Non è una bella cosa vedere, ancora oggi, sotto lo sguardo indifferente dei legislatori e dei governanti, le donne e gli uomini costretti a prostituirsi;
le schiere di lavoratori licenziati senza garanzie, raggirati e abbandonati;
le moltitudini programmate all'ignoranza inconsapevole e all'insensibilità, con conseguente incapacità di comprendere che: se sta male chi ci è vicino, staremo male anche noi;
le svariate violenze alla natura, alla biologia e all'ecosistema del nostro pianeta.
Le attuali classi dirigenti non si rendono conto che con un simile comportamento negativo stanno distruggendo anche molti avanzamenti e conquiste sociali avvenute nel corso di secoli di studio, lavoro e sudore.
E' chiaro che non siamo nei paesi, dove ancora esistono dittature palesi e brutali, criminali di ogni genere, (che debbono essere severamente puniti e così <dove esistono> anche i loro occulti mandanti), e dove ancora non c'è la libertà di manifestare il proprio pensiero.
Nei Paesi più "avanzati" come il nostro, si rischia di praticare l'imposizione in modo subdolo, meno appariscente, ma sempre degradante se non si seguono i valori importanti che non vanno mai persi di vista (verità-giustizia-libertà-diritto-dovere).
In Italia l'ultima dittatura è stata vissuta più di 50 anni fa con milioni di morti in guerra.
Dopo decine di anni di confronti sociali e sindacali, molti governi ancora permettono che i lavoratori vengano venduti a manager spregiudicati, e successivamente buttati sulla strada, o che ci sia lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Se pensiamo che a 2000 anni dopo christo, succedono , ancora, tutti questi crimini contro l'umanità e contro la natura, dobbiamo renderci conto, che in questo pianeta esistono (purtroppo) molte scuole di schiavismo.
A mio avviso l'immunità e la mancanza di una giusta punizione di molti dirigenti, parlamentari religiosi e occulti, (in ogni parte del pianeta) d'innanzi alle loro palesi colpe, dimostra che siamo ancora sotto svariate forme di dittatura.
Non devo insegnare io cosa succede in questi casi, poichè tutto ciò, è stato già ampiamente descritto ed enunciato con l'espressione secondo la quale: Chi non studia e non impara la storia è destinato a ripeterla.
Per la mia autodifesa dichiaro:
Per amore di me stesso agirò e non darò a nessun altro la mia propria volontà.
Da uomo a uomo, il consiglio che mi sento di dare è quello di vivere vicino e in armonia con la natura e di non lasciarsi mai trascinare in situazioni immorali, nocive e degradanti, ne di sottomettersi ad alcuno, poichè in questi casi si viene catapultati in territori sconosciuti e tortuosi, dove è a rischio ed in pericolo l'incolumità della propria vita e della propria anima.
In continuazione vari esponenti governativi e dell'alta finanza, di ogni paese, di questo pianeta, ripetono:
Ogni persona quando nasce ha già un debito, perchè ogni nazione ha un debito pubblico.
Devo rispondere, a chiare lettere e a tutti quanti:
Il debito c'è l'avrete voi, se volete averlo, e i paraggi vostri. La nascita non è in debito con nessuno, ed ogni bambino maschio o femmina per diritto naturale, deve nascere libero e senza alcun debito.
In caso contrario, penso e dico che, voi volete reinserire lo schiavismo, e quindi, riportare alla schiavitù la gente di questo pianeta.
Si invita, quindi, a mettere attenzione alle parole pronunciate e a correggerle, nel caso in cui queste espressioni sono frutto di ignoranza, inconsapevolezza o consenso inconscio alla schiavitù, altrimenti e in ogni caso l'interpretazione che traggo e che sia una chiara aggressione alla libertà.
La frase più appropriata a mio avviso dice: Verrà il Signore e vi regalerà la vergogna.
Voglio sottolineare che non è mia intenzione apparire grave, drammatico, autoritario o alcunchè, ma, ogni volta che mi ricordo di un errore o di una qualsiasi forma di marachella, vigliaccheria o ingiustizia, da me commessa, soffro e quindi, voglio evitare che si ripeta in futuro.
Comportamenti spregiudicati e sfrontati, di persone e probabilmente anche di morti, demoni e spiriti immondi ecc., fino ad azioni gravi commesse da quelli che Stefano definisce, Ladri della Vita, ci richiedono una assunzione di responsabilità e di maturità a cui siamo chiamati e a cui dobbiamo rispondere con consapevolezza, volontà, forza e giustizia, ricordandoci che il Giudizio della Verità si estende dai vivi fino ai morti, agli spiriti e a tutti, secondo l'epressione della LEGGE che dice:
NON INVIDIO E NON FAVORISCO NESSUNO SONO IMPARZIALE VERSO TUTTI.
Un'altra riflessione c'incombe, a cui in piena umiltà mi inchino, affinchè sia degno di ricevere risposta da Dio.
Tale riflessione verte sulle necessità della vita, e quindi sulla domanda, se noi siamo necessari ad essa.
Voglio dire: noi siamo necessari alla vita ?
Cioè, voglio dire che dobbiamo cercare di capire cosa fare per essere di qualche utilità all'evoluzione.
Rimango sconcertato quando Stefano dice:
I dinosauri erano enormi, eppure sono scomparsi, mentre dei semplici insetti ed altre forme di vita sono sopravvissuti.
Uno scienziato e forse più utile di un agricoltore ?
Un agricoltore è forse più utile di un disoccupato ?
Stiamo molto attenti, perchè abbiamo molto da imparare.
La mancanza o la ricerca di sicurezza della vita materiale e della libertà dal bisogno, oggi come ieri, ancora, sottomettono uomini (maschi e femmine) ad altri uomini e ad altri inganni.
Generazioni intere hanno cercato e sviluppato, impostori di ogni genere hanno rubato, occultato, secretato ed impedito.
Oggi, forse più che nel passato, all'uomo (maschio e femmina) è chiesto se vuol stare in piedi in equilibrio o inchinato e schiavizzato. .................... mimmo stamati
- io sono
- tu sei ..... ?
- egli è
...................... uomo avvisato mezzo salvato
Stefano : Essere nell'Avere
Domandiamoci :
↓ chi ?
↓ che cosa ?
↓ come ?
↓ dove ?
↓ quando ?
↓ perchè ?
Mi chiedo in quale stato, luogo o condizione una persona può esprimere un concetto simile ?
Voglio farvi notare che, questa frase messa così potrebbe rivelarsi fuorviante per il concetto che voglio esprimere, ma è provocatoriamente esatta, perchè ci aiuta a comprendere la effettiva particolarità dell'evento che stiamo studiando.
Infatti se pensiamo che Stefano scarica i bidoni della spazzatura e spesso lavora nell'immondezzaio, dobbiamo concludere chiaramente, che non sono le condizioni migliori, ne il luogo più appropriato e tantomeno lo Stato migliore, civile o di diritto.
Diciamo che qualsiasi lavoro è dignitoso, anche il più umile, ma sappiamo anche che, è quantomeno strano mettere una lampada in pieno giorno a illuminare la spazzatura.
Ho scelto questo tipo di approccio, per definire sinteticamente il modo attraverso il quale cercherò di spiegare cosa e come è lo Stato nella mia capacità di intendere e volere.
Naturalmente cercherò di affrontare il tema da modesto studente, ma anche da uomo, utilizzando gli strumenti dell'esperienza accumulati in 26 anni di libera professione da geometra (professione intesa nel senso più ampio, ma con caratteristiche specifiche di dinamicità nel campo della misurazione e della progettazione, utilizzate spesso, in modo improprio, per la carenza di mezzi e di strumenti oltre che per la mancanza di dati da analizzare e confrontare).
Devo aggiungere che tutto ciò è solo un modello culturale di interpretazione, e quindi un linguaggio con cui traduco i miei pensieri, auguriamoci che sia utile e bastevole, affinchè sia chiara l'esposizione.
In quanto al torrente di pensieri che mi attraversano e al modo di rapportarmi con questi e al modo con cui dialogare con eventi e oggetti e quindi al modo di interpretarli (anche se in modo ancora incompleto), molto devo al mio dialogo con Stefano, naturalmente verificatosi.
Dobbiamo fermarci a riflettere sul fatto che 30 anni fa, io e altri come me, non avevano libri per studiare ed era difficile reperire opuscoli da cui ricavare informazioni e cultura, mentre oggi con internet si ottengono molte agevolazioni e chiunque può studiare.
Dobbiamo chiederci chi e che cosa sta condizionando popoli e generazioni intere, che sprecano il proprio tempo in obrobrietà e oscenità, invece di usare questi strumenti di comunicazione come veicoli di crescita e di evoluzione.
Molti si chiederanno: E' possibile che attraverso l'osservazione e l'analisi dell' uno si possa spiegare il molteplice e quindi : lo Stato.
Penso che questo sia possibile, se si dispone di un modello di archetipo similare.
Il punto è : dove si può trovare un tale modello ?
Grazie a Dio sono libero di scegliere, è allo stesso modo lo auguro a chiunque lo voglia.
Attualmente non esistono trattati a mia conoscenza, che sviluppano e spiegano esaurientemente tale principio o modello, ne realtà che corrispondono a uno stato compiuto in grado di garantire il diritto ed il dovere di ogni singolo individuo.
Lo Stato, nel vocabolario viene definito come, entità giuridica e politica, che è frutto dell'organizzazione della vita collettiva di un gruppo sociale nell'ambito di un territorio, sul quale essa esercita la sovranità.
Il fatto è che anche un branco di lupi vive in un territorio sul quale esercita un qualche tipo di sovranità e controllo, ma la nostra, come razza di esseri che ha imparato a stare in piedi e in equilibrio, dovrebbe essersi ormai differenziata dalle tipicità bestiali e incoscienti del regno animale.
Questa entità dovrebbe riassumere in se le norme di cui è l'origine, garantirne l'interpretazione, l'applicazione e la rispondenza, con l'organizzazione e il governo.
Parlo utilizzando il termine <<dovrebbe>>, perchè pochissimi sono consapevoli di questo principio di civiltà che è lo Stato.
Ciò detto, secondo la mia comprensione, incomincio a dirvi cosa è lo Stato e quali sono i suoi principi, ribadendo che il mio è solo un modesto pensiero, peraltro qui esposto in modo discreto, mentre dovrebbe essere presentato in modo più ordinato, ma se pensate che lo sto esponendo durante gli spazi che mi rimangono dopo le attività <primarie> e necessarie, comprenderete almeno la mia buona intenzione di condividere ragionamenti e concetti.
Se altri possono fare di meglio, lo facciano, mi chiedo cosa stanno aspettando, visto che popoli e nazioni intere stanno sbandando paurosamente in preda a tribolazioni di ogni genere, che manifestano evidentemente ed estesamente l'ignoranza, le contraddizioni e la cattiva volontà.
Sono convinto che potrei esprimere altro ancora e che ciò che vi comunico si può sicuramente migliorare, ma almeno per il momento vi suggerisco alcuni parametri su cui riflettere e su cui sviluppare altre idee.
Vi ripeto inoltre questi importanti concetti, che sono da mettere in pratica e che agiscono realmente, poichè sono veri:
- se si vuole che il proprio corpo sia robusto, conviene abituarsi alle sane abitudini.
- dei mali del corpo tutti vorrebbero, ma molti non possono guarire; di quei dell’anima potrebbero tutti, ma pochi vogliono.
Queste importanti possibilità bisogna usarle bene nel nostro tempo, così, pure il libero arbitrio di scegliere e realizzare il meglio di ciò che è in nostro potere.
Mi auguro che, di queste riflessioni si faccia buon uso, come io cerco di fare, quando Stefano condivide con me pensieri, concetti, ragionamenti etc. etc.
Vista la complessità del tema, mi auguro pure di stimolare il temperamento presente in ognuno, affinchè il sano carattere emerga e manifesti coerentemente l'individualità, nella ragione e nel sentimento, con saggezza e armonia.
Nella ricerca quotidiana della verità, per chi compie un indagine “ detta : a trecentosessanta gradi ” si incontrano spesso argomenti di ogni genere.
Nello studio sulla organizzazione della società e sul suo sviluppo, capita di affrontare i concetti di : Monarchia, Stato Federale e Repubblica.
Storia Viva e piena di presenze: profeti, santi, pensatori, artisti, studenti, maschili e femminili, Ecc. tutti rendono testimonianza.
Il Re: rappresenta il sigillo della sovranità; ( alcuni dicono : il voto )
Lo Stato Federale: l’ossatura
Come si può Armonizzare una Socialdemocrazia in una Monarchia Costituzionale ?
Intesa come una forma di vita sociale, che mira alla giustizia all’interno dello Stato, “ viene prima
definendo in modo preciso e semplice le relazioni e i rapporti che si costituiscono tra individui e gruppi nella comunità,
e che tutela la pacifica convivenza e garantisce rapporti equilibrati tra i membri, attraverso un equa distribuzione dei beni e l’abolizione di privilegi tra i gruppi, capace di realizzare l’eguaglianza di diritti e doveri fra tutti i cittadini, salvaguardando sempre l’identità, la dignità, la libertà di ognuno ed il diritto naturale e personale,
comprendente anche il sostegno reale e concreto nelle prestazioni che consentono ai cittadini di far fronte all’insorgere dei problemi connessi con la vecchiaia, l’invalidità, la malattia, e la soddisfazione dei bisogni essenziali, utili, necessari e sufficienti,
comprendente anche un minimo indispensabile di scuola di base:
Medicina - medicina prevenzione ed rieducazione alla salute
Psicologia - conoscenza della psiche umana nelle sue pieghe e nel suo procedere
Economia - scienza dell’amministrare le sostanze conservare, spenderle, accrescerle.
Disegno - rappresentazione di figure segni visibili su carta, tavola ed educazione all’immagine ecc.
Scienze matematiche - misura ed applicazione tecnologica
Scienze giuridiche - che concerne la forma e la procedura del diritto
Bioetica
Maturità somatica - Scienze dell’alimentazione ed atletica
Maturità psichica
Istruzione mhentale
Coscienze de libertà arbitrio ed sinodo
Ragione – Fede – Sentimento – Buon senso
Ricordiamo inoltre che:
Tutti hanno il diritto di vivere utilizzando le ricchezze nel signore ed il dovere di non privare gli altri dei loro diritti, e ogni essere vivente, uomo, o animale o pianta per diritto di nascita può usare la proprietà di dio per vivere. Ciò non toglie a nessuno il diritto di possedere la proprietà privata nel rispetto della proprietà pubblica. (Stefano Russo)
Citiamo inoltre:
Non date mai ai poveri ciò che è vostro, semplicemente restituite loro ciò che gli appartiene, perché ciò di cui vi siete appropriati fu dato per l’uso comune di tutti. La terra è stata data a tutti, non solo ai ricchi. (Sant Ambrogio)
Possiamo dire che lo Stato è un principio di civiltà in verità - giustizia - libertà - diritto - dovere, che esiste gratuitamente.
Il compito di ogni Stato civile od Nazione è quello di produrre lavoro nel rispetto della dignità ed bioetica di ogni individuo.
Lo Stato è di chiunque lo vuole, ma questa volontà implica la necessità di diventare consapevoli, realizzandolo e praticandolo.
Nello stesso momento in cui si accoglie lo Stato in se, in verità - giustizia - libertà - diritto - dovere, ogni uno si riveste del principio di responsabilità.
Ne consegue che: L’uomo, in quanto discerne, giudica, e sceglie spontaneamente, è responsabile.
Questa responsabilità, rappresenta il primo passo verso il progresso della persona umana, manifesta il diritto di poter fare e la libertà di azione.
In questa responsabilità, la vita di ogni individuo assume pieno significato, valore, importanza.
Essere uomo acquista un senso compiuto e vivere diventa, volontà, consapevolezza, attenzione, capacità di mutare la propria condizione, in sintesi evoluzione.
In questo Stato ogni uno ha il diritto di vivere compiutamente il principio di responsabilità di cui si è investito ed ha il dovere di non interferire nocivamente con quello altrui, per evitare i contraccolpi derivanti dal principio di legittima difesa di chi, per diritto sacro e naturale <<legittimamente>> si difende.
In condizioni di reciproco rispetto e libero arbitrio ogni individuo (maschio o femmina) non subisce alcun tipo di imposizione ne impone alcunché ad altri. Ne consegue che ogni forma e tentativo di violenza, produce l’ istantanea espulsione di essa e di chi la opera. L’individuo ha quindi il diritto di poter fare e la libertà di azione, mentre nello stesso istante in cui egli tenta di imporre ad altri, perde ogni legittimità.
Negli ultimi anni si sente spesso parlare dei diritti di due, delle coppie etc. Io vi chiedo : quali sono i diritti dell'uno, cioè quali sono i diritti che ogni singolo individuo (maschio o femmina) deve avere e possedere?
Chi ha delle idee da proporre, può comunicarmele tranquillamente.
Come potrebbe essere il primo articolo della costituzione?
COSTITUZIONE ITALIANA
PRINCIPI FONDAMENTALI.
1. L'Italia è uno Stato, fondato sui seguenti Principi.
* )– Costruire e progettare la società su un fondamento valido come
* )– Porre come Dogma ed Fondamento assoluto
¨ L'uguaglianza dell'uomo sia femmina sia maschio nel diritto
¨ Sacerdotale
¨ Coniugale
¨ Economico
¨ Politico
¨ Culturale
¨ Rivelazione prophetica del mistero gratuito avete in umiltà - castità - dignità
Androgenia conforme natura
Il compito di ogni Stato Civile od Nazione è quello di produrre Lavoro nel rispetto della dignità ed bioetica di ogni individuo.
Ogni individuo dalla nascita fino alla maggiore età ha diritto ad una vita normale ed i genitori, per il sostentamento dei figli percepiscono il denaro necessario alla loro dignitosa crescita, formazione ed evoluzione spirituale fisica ed economica.
È corretto l’orientamento che attualmente ha portato alla concezione delle sei ore lavorative giornaliere, poiché il lavoro non deve essere un’alienazione e non deve sottrarre spazio alla persona e alla famiglia, ma dev’essere uno dei mezzi con cui l’individuo (maschio e femmina) si realizza nella vita. Se l’individuo ne ha necessità, il lavoro deve essere garantito a tutti dalla maggiore età.
Si stabilisce che ogni uomo maschio e femmina, raggiunta la maggiore età, in mancanza di un lavoro, è assunto dallo stato, che prevede ad organizzarlo nel suo interno con riguardo ai settori sociali, produttivi, costruttivi, positivi e creativi.
Coloro che non volessero usufruire di questo diritto e attenzione offerta dallo stato, possono esonerarsi, con comunicazione, rivolta al sindaco in cui hanno la residenza. Qual’ora successivamente lo richiedessero devono essere immediatamente assunti.
Ogni famiglia ed ogni persona maggiorenne ha diritto ad un abitazione in proprietà. Lo stato aiuta a realizzare questo diritto, in un contesto urbanistico, in cui le costruzioni e la cura del territorio sono pensati, affinché armonizzino l’uomo con la natura circostante.
Notevole risalto andrà data all’istruzione che dovrà garantire ad ogni studente sia maschio che femmina Il diritto di usufruire del contenuto del libro sia esso acquistato, ricevuto in prestito od in regalo ecc. da parte del lettore senza ipoteche sulla propria coscienza morale, etica. La interiorizzazione ed memorizzazione fatta dal lettore appartiene al lettore stesso. Cultura diritto di apprendere, conservare, accrescere ed divulgare le proprie conoscenze culturali ecc. Diritto di capire il fine, senso ed forma del contenuto del libro nella bioetica ed reciproco rispetto della libertà di arbitrio ed sinodo di ognuno.
DIRITTO SACRO DI INTERPRETARE. ELABORARE RIELABORARE SCARTARE ADATTARE AL PROPIO USO E CONSUMO PERSONALE USANDO
L’istruzione scolastica va quindi garantita gratuitamente fino alla maggiore età.
E’ altresì garantita gratuitamente fino al raggiungimento di una specializzazione, per tutti coloro che hanno la volontà di proseguire gli studi.
L’educazione deve essere basata su linguaggi naturali e puri, comprendenti gli archetipi fondamentali di intelligenza, per permettere alle persone di comprendere, descrivere e spiegare gli eventi in modo preciso e veritiero, attraverso un insegnamento e un metodo che porti alla corretta impostazione ed comprensione mhentale dello studente attenendosi ai fatti e non ai facili passaggi,
a)- ricordandosi che esistono delle percezioni primitive nella pleiotropica ed fenomenologica realtà della natura. Quindi ognuno può essere osservatore cosciente e consapevole con il proprio intuito e discernimento, educato ed istruito scorgendo in ogni fenomeno intelligibile una causa, effetto ed principio.
b)- definizioni di base:
1) METHODO: semantica, fine, senso, forma,
2) THEOREMA: proposizione di una verità che si dimostra per via deduttiva, logica, ect.
3) THEORIA: doctrina systema fondato su un principio.
4) THESIS: proposizione scientifica che richiede di essere verificata, accettata nella bioetica e pragmatica della scienza.
Sequenziale logica descrittiva formule e fenomeni naturali, confronto.
c)- * <<esporre originariamente il concetto esplicito di una cosa entro i suoi limiti>> Emmanuel Kant
* <<una definizione altro non è che il far conoscere il significato di una parola mediante altri
termini non sinonimi>> Jon Loche
· “Definire significa ridurre a concetti primitivi fenomeni della natura o teorici, mediante
l’uso di parole appropriate e specifiche, le quali oltre a specificare la qualità e la natura,
determinano anche la misura generalizzata mediante teorema o formule, permettendo così
il loro sviluppo ed verifica sperimentale, confronto ed speculazione logica ed filosofica,
nonché le relative applicazioni tecnologiche ect. (Stefano Russo)
In questo compito sarà di grande aiuto il pensiero dei poeti, dei filosofi, degli artisti e dei devoti che ricercano il bene, che non tralasciano di indagare sui misteri più profondi della vita, sia della psiche umana, che dell’universo materiale e spirituale.
La sovranità appartiene ad ogni uno-a che la esercita come servitore salvaguardando sempre i valori fondamentali che non vanno mai persi di vista e nelle forme e nei limiti espresse nella Costituzione.
2.
3. Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni culturali e politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della struttura pubblica dello Stato rimuovere gli ostacoli di ordine religioso, culturale, politico, economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini nei diritti e nei doveri, impediscono il pieno sviluppo della persona umana maschio e femmina e l’effettiva partecipazione di tutti all’organizzazione culturale, politica, economica e sociale del Paese.
etc. etc.
Penso che, ( per quanto non sia semplice e molte volte potrebbe addirittura risultare "pericoloso" stabilire dei punti fissi, perchè poi, <<qual'ora risultassero errati o incompleti>> non e facile modificarli, in quanto si strutturalizzano nella mentalità delle generazioni che li hanno adottato ), sia importante dire qualcosa di più preciso riguardo ai parametri che contraddistinguono uno Stato civile ed evoluto da uno Stato involuto.
Sottolineata la separazione e l'indipendenza dei poteri: legislativo, giudiziario ed esecutivo;
Sottolineata che la mancanza di un reale e onesto potere di controllo, con il compito di verificare l'effettiva pratica e coerenza dell'azione di questi poteri, costituisce incompletezza nello Stato.
Ciò premesso, secondo quello che io comprendo, tra le differenze che caratterizzano uno Stato evoluto da uno involuto ci sono i seguenti parametri:
1 ) - La legge e i regolamenti sono uguali per tutti, in tutto il territorio;
2 ) - Le leggi e i regolamenti sono progettati e costruiti in modo che qualsiasi ente, nucleo sociale o individuo sia pubblico che privato non ha alcun potere o possibilità di interferire su qualsiasi altro ente, nucleo sociale o individuo sia pubblico che privato.
Si comprende che, nell'adozione di questo tipo di sistema, ogni singolo individuo dispone della maggiore responsabilità e libertà possibile e nello stesso tempo la minore possibilità di interferire con i diritti degli altri.
Eventuali reati, sono sempre giudicati con sentenza di un tribunale <<vero, giusto e libero>>, regolarmente costituito, riconosciuto e consolidato.
La punizione mira sempre alla rieducazione e al completo recupero della persona, della sua dignità, della sua umanità ed è eseguita da apposita struttura pubblica dello Stato <<saggia e intelligente>>.
3 )- Il potere legislativo è composto da persone (maschi e femmine), senza discriminazione alcuna, che hanno raggiunto l'età giusta per
dimostrare la loro coerenza e maturità e che hanno sviluppato l'educazione e la capacità necessaria per praticare i valori universali di
(Verità - Giustizia - Libertà - Diritto - Dovere). <<Questo concetto deve valere anche per tutti gli altri poteri>>
I parlamentari rappresentano proporzionalmente ed uniformemente tutto il territorio nazionale e nello stesso tempo sono scelti liberamente dal popolo tra le persone migliori della società.
4 ) – per la garanzia della democrazia tutti coloro che si accingono a ricoprire ruoli pubblici devono essere messi nelle stesse condizioni
di concorrenza.
Ne consegue che chi è detentore e proprietario di mezzi di informazione e comunicazione, si può candidare solo se gli altri
concorrenti vengono effettivamente e realmente messi nelle stesse condizioni, altrimenti resta improponibile e ineleggibile.
- il potere di controllo e garanzia, tutela in modo preciso ed efficace tutti gli organi di informazione e comunicazione, verificando e
promuovendo quotidianamente la loro effettiva libertà ed indipendenza.
5 ) - Ogni singola persona ed ogni forma di esistenza è realmente tutelata in tutta la sua realtà e dignità, dalla nascita fino alla morte,
dalle leggi e dalle istituzioni preposte, con azioni reali e non con semplici proclami.
Sul concetto di proprietà devo dire assolutamente qualcosa, perchè penso che diversi legislatori hanno letteralmente creato il caos, tanto che mi viene da pensare se stanno lavorando per il demonio e per i criminali , invece che per la società civile e l'umanità.
Infatti, quando parlo della rapina indiscriminata dei beni personali e della comunità e la violazione dell'integrità di ogni uno, qualche ingenuo potrebbe pensare che la mia espressione è un semplice grido da stadio, con tono propagandistico, mentre, invece affronta una realtà che evidenzia una legislazione errata, che oggi aggredisce l'incolumità di ogni essere vivente, perchè nega il senso del possesso è l'ego di ciascuno.
E, mentre l'uomo comune, non è stato istruito sui concetti basilari del diritto, questo non si può dire degli avvocati e dei giuristi che sono completamente edotti e a conoscenza del fatto che durante la formazione di uno Stato (in questo caso dell'Italia), con la modifica dei regolamenti precedenti e l'istituzione delle regole costituzionali, il concetto di proprietà è stato trasformato o è stato sostituito con le proprietà, a sottolineare il fatto che di un bene o di un oggetto o che dir si voglia, la proprietà è soggetta e condizionata dai limiti delle nuove leggi, che sono ormai tali e tante, e di cui gli stessi giuristi non riescono più a vedere il << presunto beneficio ? >> nei confronti di posizioni definite liberali (liberalismo) e in osservanza a << ipotetici ? >> concetti legislativi che dovrebbero regolare i rapporti tra proprietà pubblica e proprietà privata, tra diritti e doveri e che di fatto in queste condizioni, non producono alcun beneficio se non che favorire la rapina della proprietà da parte dei governi dei dittatori e usurpatori di turno.
Perchè sia chiaro ciò che voglio dire, ricordo la definizione che in genere viene attribuita al concetto di liberalismo:
Il liberalismo è un insieme di dottrine, definite in tempi e luoghi diversi durante l'età moderna e contemporanea, che pongono precisi limiti al potere e all'intervento dello Stato....... ( per essere precisi, invece di dire "al potere e all'intervento dello Stato", dovremmo dire: " al potere e all'intervento di queste forme di organizzazione che vivono all'interno e si rivestono del falso mantello dello Stato" ), ....... al fine di proteggere i diritti naturali, di salvaguardare i diritti di libertà e, di conseguenza, promuovere l'autonomia creativa dell'individuo.
Storicamente il liberalismo nasce come ideale che si affianca all'azione della borghesia nel momento in cui essa combatte contro le monarchie assolute e i privilegi dell'aristocrazia a partire dalla fine del XVIII secolo. Le matrici filosofiche del liberalismo sono il giusnaturalismo, il contrattualismo e l'illuminismo nella sua accezione individualistica e razionalistica.
Il liberalismo ha contribuito a definire la concezione moderna di società, intesa come somma ed espressione delle varietà e singolarità umane, concernenti sia l'ambito spirituale come la sfera materiale.
Inoltre il liberalismo è probabilmente la dottrina che ha più influenzato la concezione moderna della democrazia: si parla infatti di "liberaldemocrazia" in modo generico per indicare una moderna democrazia che non sia basata esclusivamente sulla volontà della maggioranza ma - anche e soprattutto - sul rispetto delle minoranze.
*..... (sottolineo : quante contraddizioni ! ? Chiedo, se si è consapevoli che esistono anche altre soluzioni o linee di pensiero ? )
e poi voglio sapere di che nazionalizzazioni si parla ?
di quelle che sono la struttura minima di uno Stato,
o della nazionalizzazione della proprietà di ognuno.
Proprietà necessaria, utile e sufficiente per vivere come persone e non come schiavi ?
Bisogna definire bene questi concetti.
A questo punto, a tutela della mia incolumità e di quella di ogni singolo individuo, penso, rispondo e devo fare la seguente dichiarazione.
Io sottoscritto Domenico Stamati, nato a Plataci l' 8-06-1960 ed ivi residente in Via Dante n° 8 , nel pieno possesso delle mie facoltà mentali
dichiaro
che, il limite minimo di proprietà corrisponde al punto (che stabilisce il confine limite), superato il quale la limitazione delle regole inibisce e annulla il beneficio che la proprietà apporta all'individuo.
In questo punto , di fatto non è più proprietà, ma effimera illusione e inverte il concetto di beneficio, incominciando a danneggiare l'individuo e a sottrargli proprietà (intesa nel senso più ampio della parola).
Penso che superare questo limite, oltre che andare contro il buon senso, è in assoluto contrasto con l'articolo 2 della costituzione italiana :
nell'art. 2 << La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’ uomo sia come singolo, sia all’interno delle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà, politica, economica e sociale.>>
dove, si comprende che, i costituzionalisti, compresero e vollero, in primo luogo affermare, attraverso questa disposizione, l’anteriorità dei diritti fondamentali dell’uomo rispetto ad ogni istituzione politica e ad ogni potere costituito. Sancirono, così, il valore primario della dignità umana e del pluralismo sociale, considerando i diritti e doveri della persona alla stregua di valori supremi, <<permanentemente validi>>, sottratti all’effimero gioco delle maggioranze parlamentari e, perciò, superiori alla legge degli uomini, oltre che non modificabili e non eliminabili neppure dal potere di revisione costituzionale.
Si comprende, che proseguendo nella direzione che elimina questi diritti, la società si incanala verso percorsi diabolici, in cui l'ipotetico godimento della proprietà non esiste più ed è solo chimera-fantasticheria, che non esiste e di cui l'uomo non può più godere: ne dei suoi vestiti, ne della sua abitazione e chissà cosa succederà al proprio corpo, per non dire e andare oltre.
Questo implica che, d'ora in avanti (secondo me esiste da sempre, ma voglio ribadirlo in modo preciso), è perfettamente alla portata e alla comprensione di tutti che: ogni individuo che istituisce una regola che supera questo limite, perde il possesso di ogni bene, il suo ego e quant' altro. - Causa ed effetti -
Per quanto concerne la proprietà e i diritti sui processi industriali, penso sia cosa buona e ormai tempo di introdurre anche il concetto secondo cui gli operai, i tecnici e i progettisti, diventano proprietari di una quota parte dell’industria in cui lavorano, per le idee, i processi e l’impegno profusi nello sviluppo delle attività produttive e non possono essere gettati sulla strada dai furfanti di turno e uno Stato civile non può permettere questo. Teniamo presente, che assegnare una quota azionaria, seppure modesta, rappresenta un incentivo a lavorare con un impegno diverso, perchè essere anche proprietario implica avere una maggiore responsabilità, oltre che una buona motivazione economica.
Per quando riguarda gli industriali e i manager, che non hanno più interessi per la gente e l'industria di un paese, come ad esempio oggi sta accadendo con la Fiat in Italia, è meglio parlare chiaro, essere concreti e prendere consapevolezza del problema, per evitare risvolti nocivi per lo sviluppo.
La classe politica in questi casi farebbe bene a farsi un esame di coscienza, invece di pensare solo a ridurre in minimi termini i diritti dei lavoratori.
A mio avviso, chi non vuole produrre e lavorare in un posto, prima se ne va e meglio è, perché così possono prendere valore, consapevolezza e svilupparsi le altre realtà produttive.
La Struttura Pubblica minima di uno stato:
- Ministero della Sanità
- Ministero della Pubblica Istruzione
- Ministero delle poste e telecomunicazioni
- Ministero dei Trasporti – Ferrovie – Enel –
- Ministero dell'economia e Finanza
- Ministero della Magistratura
Come già ribadito, questi formano la configurazione minima di settori pubblici che uno Stato deve avere.
Privatizzando alcuni di questi settori si producono notevoli implicazioni negative e lo Stato viene notevolmente menomato.
Esistono oramai svariate casistiche che evidenziano chiaramente gli squilibri e i danni sociali ed economici derivanti, da queste deformazioni.
Volere negare tutto ciò significa rendersi colpevoli delle disgrazie di popoli interi.
Adesso voglio comunicarvi altri concetti, che ho ricavato dall'osservazione durante questi anni:
Concetti e metodi di elezione
A mio avviso, il parlamento, ovvero il luogo dove si fanno le leggi, deve essere indipendente dal governo.
Voglio dire che deve essere eletto a parte e non deve avere alcun legame con chi governa, perchè le leggi riguardano tutti e riguardano la civile convivenza di ogni uno.
Il governo a mio avviso deve essere proporzionale e particolare.
Con questa espressione voglio dire che non ci devono essere limiti e sbarramenti di quote e ogni singolo gruppo deve gestire una quota del bilancio in proporzione alla propria consistenza e cosi pure tutte le minoranze.
Pensiamo :
ipotizziamo che io sia di una coalizione, tu di un'altra, lui di un'altra ancora. Non vedo giusto, che, se io vinco le elezioni, devo gestire anche la vostra quota di bilancio, perchè così verrei ad avere un potere sui vostri beni e su di voi, che non mi spetta.
Io devo gestire ciò che è mio e non ciò che è degli altri, poichè questa cosa la fanno i ladri e questa è un impostazione di governo da ladri, di impositori e di impostori.
Da ciò si capisce che il bilancio minimo è, più o meno fisso e dipende dal numero di persone che esistono in uno Stato.
Si deduce che ogni singola persona è detentrice di una quota di capitale fisso, che non può essere passiva e ne un debito, poichè rappresenta il bene primario e valore monetario equivalente di ogni uno, ed è sempre positivo.
Per sommi capi si deduce che:
il primo bilancio intoccabile e fisso di uno Stato è pari al numero di persone e forme di vita presenti, per un valore pari a coprire tutte le necessità possibili e immaginabili di ogni singola persona, di tutte le persone e di tutte le forme di vita.
il secondo bilancio fisso di uno Stato e quello riguardante lo sviluppo delle opere infrastrutturali e dei mezzi logistici, che permettono a tutti di operare liberamente e costruttivamente.
Rimane solo l'eventuale eccedenza, che può essere utilizzata dai vari Governi per indirizzi e sviluppi particolari e come abbiamo detto: ad ogni gruppo in proporzione del proprio numero.
Da questo discorso ricaviamo che: ciò che è fisso è Pubblico e non può essere soggetto a trattativa, in quanto, rappresenta un fisso inderogabile, che si calcola scientificamente e matematicamente e che deve essere gestito da una struttura pubblica.
come potrebbero essere eletti i vari elementi del parlamento e del governo? Si consiglia un'indicazione di base:
A) Stabilita una quota, per esempio 1000 elettori,
queste 1000 persone potrebbero scegliere un candidato.
Ai paesi con un numero minore di 1000 abitanti si potrebbe dare allo stesso modo la possibilità di presentare almeno un candidato.
I candidati così scelti dovrebbero essere quelli da votarsi nei vari collegi e concorrere nelle elezioni politiche.
Vi chiederete perchè vi ho suggerito questo concetto, visto che esistono i partiti.
Proprio per questo, perchè è verificato che i partiti creano dei <clan chiusi>, che non permettono più ai cittadini di scegliere e quindi creano una dittatura.
Il problema si risolve all'origine, dando sempre alle persone il potere della scelta, con le primarie, etc. e con la garanzia che fin dal primo turno ogni singolo può essere scelto e votato.
La decisione, in questo modo, dipende dagli stessi votanti, che scelgono e votano, sottraendola ( giustamente ) ad eventuali gruppi "occulti" o" fantasma", probabilmente non più riconosciuti, come spesso avviene.
Quindi, ad ogni elezione tutti sono in discussione, tutti sono eleggibili e chiunque può essere votato.
In tale maniera si realizza il consenso e la scelta effettiva degli elettori e si evitano le imposizioni di questo o di quel gruppo.
Personalmente sono favorevole alle candidature corte.
Intendo dire che, visto la maleducazione che c'è in giro, sarebbe opportuno che il periodo di amministrazione fosse di un anno, oppure si potrebbe stabilire un metodo che richiede la verifica del consenso ogni anno.
In ogni caso, penso che è meglio abituarsi alla rotazione delle cariche, al ricambio e alla democrazia.
Tutto questo, perchè, mentre delle cose private e personali è auspicabile che ognuno-a ne goda per tutta la vita ininterrottamente, per gli incarichi pubblici è bene che ogni uno conservi sempre la possibilità di cambiare rappresentante (quando il rappresentante è utile, altrimenti conviene rappresentarsi direttamente <<autarchia>>) in ogni momento.
Devo dire, comunque, che la cosa migliore sarebbe quella di costruire un sistema in cui ogni singolo individuo disponesse della maggiore responsabilità e libertà possibile e nello stesso tempo la minore possibilità di interferire con i diritti degli altri, fatta eccezione per tutti quelli che commettono reato, che vanno giustamente puniti, educati e recuperati.
E' da tutta la vita che osservo l'attuale meccanismo di elezione dei rappresentanti e devo dire che fa letteralmente vomitare. Il fatto che ancora attualmente è utilizzato, dimostra che in Italia, come in altri posti, la democrazia resta incompiuta ed esistono gravi aberrazioni, oltre che rappresentanti aberranti.
Praticamente il meccanismo è fortemente coercitivo, perchè costringe le persone ad assoggettarsi alle altre persone che si trovano in una posizione migliore e di monopolio.
Non è certo una mia invenzione, se durante le elezioni i sindaci, i rappresentanti in carica e tutti quelli che si trovano in posti pubblici di gestione, che sono in una condizione economica privilegiata o che hanno funzioni particolari (collocatori, medici di famiglia, sindacalisti, commercialisti ecc.) sono nelle condizioni di ricattare le popolazioni, con la promessa o l'assegnazione di un posto di lavoro o di altri benefici.
E' da quando ero bambino, che osservo gli amministratori, i quali, una volta eletti, non fanno altro che vendicarsi sugli altri, imponendo e ricattando.
Questo dimostra che il sistema in vigore è negativo, tanto che collabora fortemente con le condizioni di povertà, sopratutto dei piccoli paesi, dove lo spopolamento è legato anche alle violenze imposte dai governanti, che attraverso svariati meccanismi costringono i perdenti all'allontanamento, costruendo piccole e grandi situazioni di dittatura.
Tutto ciò avviene davanti agli occhi di tutti.
Nessuno sembra accorgersi di niente e il sistema va avanti così, ormai da molto tempo.
Molti elementi <<umani>> della nostra società si stanno comportando male, perchè le attuali leggi e regole lo permettono.
Bisogna, assolutamente, prendere coscienza di tutto ciò e rendersi conto di quello che realmente accade nella nostra società, invece di fare finta di niente.
Di fatto, a mio avviso, si dimostra così, che, tolti alcuni concetti di base come:
La legge è uguale per tutti. << e oggi, nemmeno questo è così, perchè è stata inserita l'eccezione dell'immunità parlamentare, ecc. >>
Possiamo tranquillamente dire che molto delle leggi e dei regolamenti in vigore, è letteralmente spazzatura.
A questo punto, visto che molto del sistema legislativo è avariato, per legittima autodifesa, dichiaro che ogni singola persona ha il Sacro e Santo diritto di autodifendersi da chiunque voglia imporre e abusare delle libertà e dei diritti universali di ognuno.
Dichiaro inoltre, che, chiunque è posto in luoghi istituzionali, di controllo e di governo, è complice di reato, in queste situazioni di coercizione, perchè non osserva e non pratica il ruolo e il compito a cui è stato preposto, non tutelando di fatto la dignità e l'integrità di ogni singolo individuo, a garanzia della giustizia.
Ritengo improrogabile l'emanazione di una legge che assegna per diritto di nascita ad ogni individuo, sia maschio che femmina, un salario o stipendio minimo, un lavoro o un attività nel rispetto della dignità di ognuno e la giusta e veloce punizione per chiunque, abusa della propria posizione, per calpestare, la dignità, la libertà e i diritti universali delle persone.
Ritengo violenza all'umanità intera, la mancanza, la non pratica e la non applicazione, della garanzia del diritto ad un attività o ad un lavoro dignitoso e ad un reddito minimo garantito necessario, utile e sufficiente, per ogni singolo individuo e reputo altresì responsabili i parlamenti, i governi, gli amministratori e chiunque si trovi in posizioni istituzionali o strategiche, di ogni singolo Paese.
Esempio di legge che costringe gli uomini ad assoggettarsi ad altri uomini - (da estirpare dai regolamenti)
Attualmente il nostro sistema è pieno di "leggi" fatte con la scusa di innescare questo o quel ciclo virtuoso, ma che in realtà non innescano un bel niente, se non che condizioni di assoggettamento e di sottili forme di schiavitù.
Prenderò ad esempio qualcosa di semplice e che può sembrare banale, ma che nasconde un meccanismo pericoloso e dannoso.
La tenuta della contabilità di una famiglia, di un lavoratore, di un qualsiasi professionista e perfino di un pensionato.
Qualcuno si chiederà cosa centra questo. Centra, perchè è una grossa ipocrisia, se da una parte si santifica la "privaci" e la sua intoccabilità e riservatezza, dall'altra si costringono le famiglie, i lavoratori, i professionisti e i pensionati a rivelare le intimità della propria economia ad altri professionisti, (commercialisti e ragionieri), i quali dovrebbero rappresentare i consiglieri ed essere i regolatori-intermediatori tra i cittadini e lo Stato, anche se e meglio dire tra i cittadini e i governicchi di turno.
Qualcuno "avrebbe" pensato, che, per creare ulteriore lavoro o un altro ciclo economico si rendeva necessario costruire una categoria intermedia e non si è minimamente chiesto (oppure in malafede sì) se ciò poteva generare una forma di sudditanza di alcune persone ad altre persone.
Intanto, ciò ha determinato una diminuzione del principio di responsabilità delle persone costrette ad utilizzare la categoria suddetta, anche e perchè, per motivarne la necessità, sono stati costruiti meccanismi complessi, utili negli ingranaggi dei fantomatici controlli fiscali, che hanno allontanato ulteriormente il cittadino comune dalla comprensione della sua stessa economia, e ciò, concedetemelo è grave.
Sappiamo infatti che la effettiva detenzione del principio di responsabilità e della capacità di amministrare la propria economia, rappresentano momenti importanti nella vita delle famiglie ed entrano a pieno titolo nei concetti che riguardano lo sviluppo umano.
Negli anni passati, anche e perfino alcune figure istituzionali rilevarono <<provocatoriamente>> che tali strategie erano più adatte ad un " sistema lunare <<aggiungo disabitato>>", che per le famiglie.
Nonostante ciò i vari ministri succedutisi, hanno proseguito per la stessa strada, violando con la solita spregiudicatezza la libertà delle famiglie.
Qual'ora non fosse chiaro il concetto, si ripete che la tenuta della contabilità di una famiglia, di un lavoratore, di un qualsiasi professionista e perfino di un pensionato, oggi nascondono meccanismi pericolosi e dannosi, perché in questo stato di coercizione la compilazione e la comprensione è stata affidata ai professionisti, (commercialisti e ragionieri), che assumono un ruolo tra i cittadini e il governo, che sottrae totalmente alle persone il principio di responsabilità, danneggiando notevolmente lo sviluppo umano.
- Quindi le famiglie devono avere il controllo completo sulla loro economia, la capacità e l'indipendenza per gestirla come vogliono, la consapevolezza di quali sono i loro guadagni, diritti, doveri e tutti i meccanismi. Ne consegue che l’eventuale denuncia dei redditi può essere fatta solo dal legittimo dichiarante, attraverso modelli elementari, trasparenti e senza l’interposizione di altre categorie.
L'incapacità di fare e presentare da soli la propria denuncia dei redditi, senza aver bisogno dell'aiuto di qualcuno, dimostra chiaramente l'incapacità di gestire la propria vita e dimostra come attraverso le leggi (sbagliate), in uno Stato precario, si può produrre un popolo di andicappati.
Vi chiedo se vi rendete conto di che cosa state combinando?
Le famiglie non possono stare sottomesse a queste forme intermediatrici nel rapporto con lo Stato, ne possono subire eventuali interpretazioni "accomodanti" per i loro ipotetici interessi, in cambio di forme "blande" di assoggettamento come forma di ringraziamento, oltre all'onere di dovere mantenere economicamente altre categorie, che potrebbero meglio essere impiegate, per assolvere ad altiri compiti o per curare gli ingenti patrimoni, le aziende, le imprese, le catene produttive, gli stipendi e i salari di milioni di lavoratoti di ogni genere. In questi campi, sicuramente, si può riversare tutta l'utilità di queste figure professionali e non sugli affari personali delle famiglie.
Le buone regole e la loro legittimità sono un diritto e un dovere, esse traggono la loro origine dalla verità, dalla giustizia e dalla libertà, non offendono Dio, la natura, il prossimo, e individuano con precisione e senza ambiguità i confini tra legale ed illegale, giusto e ingiusto, vero e falso.
Il concetto di controllo
Voglio spendere due parole per dirvi che il controllo è quasi inesistente in molti ambiti delle istituzioni, dove si rivela oltremodo necessario per prevenire guasti e orrori.
Premesso che, molto di ciò che oggi viene definito controllo, riguarda per sommi capi i concetti come:
Pressioni fiscali, tasse, multe etc.;
Invadenze delle sfere personali e private etc.;
Corsi di formazione per l'aggiornamento dei professionisti di ogni genere etc.;
Constatarne l'inadeguatezza, oltre che l'inefficacia di fronte alla loro enfatizzazione pubblicitaria (come azioni finalizzate a qualche forma di miglioramento) risulta alla portata, anche, dell'uomo più "comune".
Di fatto operazioni come quelle su menzionate, diventano, quasi sempre:
pressioni di vario genere, non motivate e operate sopratutto sui più deboli;
arbitrarietà nelle mani di "scolaretti" pedanti, ignoranti e senza morale;
esami che non finiscono mai;
dietro cui troneggia la regia di svariati mandanti, che nei nostri sistemi sono : i ministri di turno e i governi, quando la responsabilità non viene additata ad altre entità (fantomatiche) e per il momento a noi sconosciute.
Notiamo invece, che risultano carenti i controlli veri e necessari per prevenire:
la criminalità;
la spregiudicatezza sulle spalle della gente onesta e ai danni dello Stato;
la discriminazione evidente nei confronti delle enunciazioni più acclarate come:
L’uguaglianza ha così innanzitutto un valore giuridico universale: nessun uomo deve essere posto dalla legge in condizioni di inferiorità rispetto ad ogni altro uomo.
Condizione questa, estremamente deleteria, quando viene prodotta con l'utilizzo di leggi o di capitali pubblici, per sostenere gruppi privati, innalzandoli a regime di monopolio nei confronti di altri e nei confronti dello Stato stesso. Pratica abberrante, utilizzata da individui senza scrupoli nelle società sottosviluppate e incivili.
Da qui la riflessione sull'estrema responsabilità e delicatezza richiesta a chiunque ricopre ruoli istituzionali importanti e anche la conclusione conseguente della necessità di riservare i ruoli del controllo a persone di comprovata moralità, serietà, integrità, maturità e responsabilità.
Oltremodo delicato è il tema dei poteri pubblici dello Stato, legislativo, esecutivo e giudiziario, che vanno saggiamente regolati e coadiuvati con un valido sistema di controlli coerenti, per evitare deviazioni, che possono ripercuotersi su tutta la sfera sociale.
Penso che il controllo sia utile e necessario, anche negli ambiti istituzionali, che per loro natura ricoprono un ruolo molto importante, ma roprio per questo richiedono l'intervento delle intelligenze più raffinate e delle saggezze più consolidate.
Penso a un controllo per garantire la coerenza nell'applicazione della giustizia, non per impedire le libertà personali di ognuno.
Io penso, e mi chiedo se un giorno anche i vari ministri incominceranno a pensare e ad uscire dalle varie ubriacature intellettuali.
Io penso e mi chiedo quando incominceremo a scegliere ciò che è bene per tutti e per ciascuno.
Se vogliamo dire di più, io penso che è ora di controllare i ministri, i parlamentari ed anche i magistrati, poichè negli attuali sistemi, con gli attuali contrappesi e l'effettiva mancanza di controlli, questi stanno commettendo svariati danni, come emerge dalla odierna constatazione dei fatti.
Io penso che il parlamento, il governo e la magistratura non sono al di sopra della Giustizia, e se non seguono La Giustizia, diventano loro gli inquisiti.
Negli attuali regolamenti manca una cosa necessaria: La difesa del singolo uomo (maschio e femmina) dagli abusi dei rappresentanti delle istituzioni (uffici, esattori e funzionari vari) che con una leggerezza demenziale spediscono avvisi, intimazioni, atti di ingiunzione, atti di sequestro di beni, per presunti o accertati non pagamenti, o fantomatiche inadempienze ricavate da arbitrarie interpretazioni di regole tributarie contorte, che in molti casi spingono anche i contribuenti a commettere errori di ogni genere.
In moltissimi casi e in svariate occasioni ogni singola persona può trovarsi di fronte ad un accusa, in cui, dalla parte opposta, un'altro, forte della sua posizione istituzionale, giudica ed esegue, senza che vi sia un giudice vero a controllare e valutare.
Emerge chiaro che in un sistema di questo genere (sistema con regole alterate) ha sempre ragione chi è posto nel ruolo dell'autorità, non essendoci alcun contradditorio e verificandosi proprio l'evento prima sottolineato, in modo aberrante e palese : un uomo viene posto dalla legge in condizioni di inferiorità rispetto ad un altro uomo.
Se a qualcuno venisse in mente di obiettare che le mie sono allusioni prive di fondamento, nello spirito del contraddittorio e della sana discussione, accolgo l'osservazione.
Invito a riflettere sul fatto, se sia vero, che questi eventi accadono effettivamente o no, poichè a chiunque può capitare di trovarsi a dover pagare o ripagare una rata di una qualche imposta qualsiasi, multa, ecc. e non riuscire a capire di che cosa si tratta (tenendo presente che dopo 5,6,7,8 anni potrebbe succedere di aver scordato o perso il documento e l'argomento).
E' chiaro che qualche demente della progettazione burocratica pensa che le persone debbano impiegare la loro vita per conservare e contorcersi sulle bollette di pagamento.
In molti casi all'atto del ricevimento delle ingiunzioni i dati numerici e i riferimenti sono incompressibili e quasi sempre si è costretti a rivolgersi a commercialisti, avvocati e a recarsi in uffici specifici, per discolparsi dalle accuse (a volte costruite su ipotesi a favore di questo o quello "ente", solo per fare cassa <soldi, denaro> non si sa per chi e per che cosa) interpretative, cavillistiche, e di pezzenteria burocratica e tributaria dell' impiegato saputello di turno, che con l'espressione: è il regolamento, diventa accusatore, giudice ed esecutore.
Intanto, qui devo dire, che allo stesso modo in cui questi enti, uffici e impiegati accusano e perseguitano i cittadini fino a sconfinare nella corruzione, anche i cittadini possono accusare questi prepotenti e tutti quelli che sono garanti della costituzione, del diritto e delle regole civili, che non svolgono il loro dovere e travalicano i loro compiti e diritti, secondo cui: nessun uomo deve essere posto dalla legge in condizioni di inferiorità rispetto ad ogni altro uomo.
A questo punto faccio un ulteriore riflessione:
Cosa vale e cosa è un Presidente della Repubblica, un ministro, un parlamentare o un giudice che non tutela (che non è Garante) e che ha permesso che si legiferasse per dare di fatto un qualsiasi potere impositore ai soggetti e ai ruoli istituzionali su menzionati (spesso ricoperti da persone di dubbia moralità e capacità) ?
Mi chiedo se il lavoro dei parlamentari e degli altri soggetti istituzionali è produrre ordinamenti mediocri-difettosi e piccoli e grandi dittatori e se sono consapevoli di qual'è il risultato delle loro attuali regole?
Intanto incominciamo a differenziare l'errore dall' illecito ribadendo che, potrebbero essere doppiamente punibili tutti quelli che hanno progettato e costruito regolamenti di dubbia e pericolosa interpretazione, mettendo a repentaglio la vita delle persone e in condizioni di sbagliare. Se, poi, questi regolamenti sono il risultato della capacità parlamentare, altrettanto chiaro è <lo spessore dei nostri legislatori>)
Penso sia legittimo considerare spazzatura espressioni come : <è il regolamento>, quando il regolamento non segue la Giustizia.
Ogni uomo ha il diritto ad essere difeso ( e all'autodifesa ) da qualsiasi forma di aggressione e di limitazione della propria libertà e deve avere la garanzia dell'inapplicabilità di qualsiasi accusa, quando non sia giustamente motivata, come ad esempio nei casi e del genere delle fattispecie su menzionate.
Se dovessi trarre delle conclusioni dai ragionamenti su esposti e se dovessi pensare a regole correttive, suggerirei qualcosa di simile:
A) - Penso che risulterebbe utile un vero organo di ispettori per vigilare sull’operato dei vari funzionari pubblici, non per creare uno stato di polizia, ma perché deve esserci coerenza tra modalità e regole di gestione, organizzazione e governance, modelli e controllo.
In questa prospettiva quanto più le modalità e le regole di gestione sono sofisticate, tanto più è necessario acquisire elevate competenze e robuste tecnologie di controllo.
Bisogna incominciare a prenderne atto, diventare consapevoli che il problema esiste e porvi rimedio, visto che interferisce con le famiglie, con le imprese e quindi con la produzione, con l’economia e con tutto lo sviluppo umano.
B) - Penso che risulterebbe utile che si istituisse un vero organo specifico e indipendente con il compito di vigilare e attivare azioni legali e civili contro gli abusi di qualsiasi genere, compresi quelli che si nascondono tra le pieghe dei regolamenti e dei poteri dello Stato stesso.
Ritengo che l’attuale inesistenza di questi organismi, sia da ritenersi incompletezza organizzativa all’interno della struttura dello Stato, mentre le forme di impunità proposte dai legislatori, come ad esempio le immunità parlamentari, sono contro uno dei valori su cui poggia lo Stato stesso e la nostra civiltà, che dice testualmente:
la legge è uguale per tutti : altrimenti legge non è.
Sottolineiamo che il soggetto citato in molti regolamenti comunali ( Il difensore civico ) è di fatto, in moltissimi luoghi completamente assente, e comunque ci offre tema di discussione per rimodulare più marcatamente che è necessario introdurre nel sistema legislativo il concetto che :
Un accusa o un osservazione di inadempienza contributiva, tributaria ecc. non è assolutamente assodata e vera solo perchè lo dice qualcuno che si ritrova a ricoprire un ruolo governativo (che spesso commette illecito di abuso di potere, nascondendosi dietro un timbro o una sigla illeggibile), ma deve essere analizzata e decisa da un organo indipendente dello Stato, poichè lo Stato non è un singolo governo ed è ben al di sopra dell'ufficio tasse, multe e qualsivoglia soggetto costruito o pensato da un qualsiasi gruppo parlamentare.
Quindi sarebbe buona cosa che qualsiasi tipo di accusa o ingiunzione per reati del tipo accennati, venisse eseguita solo dopo essere stata dibattuta in un processo in cui :
- da una parte il cittadino
- dall'altra l'istituzione governativa
- e a decidere la Giustizia al centro,
rappresentata da giudici al servizio dello Stato di comprovata moralità, serietà, integrità, maturità e responsabilità.
A questi concetti si potrebbe obiettare, che in tale modo, se per ogni riscontro o ingiunzione fosse necessario un processo si allungherebbero i tempi di risoluzione delle controversie.
Rispondo che per me è meglio che trionfi la Giustizia e poi sottolineo: per quale motivo dovrebbe avere ragione uno che sta aldilà di un banco rispetto a uno che sta di qua, incominciamo a guardare prima se non è stato commesso un errore dell'ufficio preposto e se veramente c'è qualcuno che lavora seriamente nei controlli, poi portiamo la cosa al giudice, e solamente dopo importuniamo il cittadino, (che non ha tempo da perdere a rincorrere le burocrazie da quattro soldi).
Non prendiamoci in giro, non stiamo parlando di omicidi o di reati palesi e nemmeno di gravi frodi fiscali, ma di cavilli e fantasie burocratiche.
Io non equiparo i reati, penso che in ogni reato c'è una qualità ed una quantità.
Quindi pur salvaguardanto e tenendo nella dovuta considerazione l'importanza del concetto di < intenzione > differenzio in modo preciso le altre caratteristiche del reato.
Un chilo di pere viene valutato per esempio 1 €, quindi un eventuale reato di furto è commisurato a 1 €, posso poi anche spingermi a fare un'ipotesi e dire che che il chilo di pere era di un unomo che stava morendo di fame, e che in seguito, la persona defraudata e morta per fame, ma mi sembra che utilizzare tali concetti per dire che il reato del furto di una bomba nucleare sia uguale al reato del furto di un chilo di pere, non sia corretto.
Quindi, se non esistono conseguenze e implicazioni particolari a un furto per un chilo di pere si applica una punizione rapportata al valore e pericolo del furto di un chilo di pere.
Al furto di una bomba nucleare si applica una punizione rapportata al suo valore e pericolo.
Ad una violenza ed in particolare a quelle sessuali (che che io ritengo la più grave), si applica una punizione rapportata alla sua gravità.
A completamento di questa piccola trattazione, (sopratutto per le accuse che riguardano multe e inadempienze burocratiche, tributarie, contributive, ecc.) consiglio di fare una legge secondo cui, passato un anno, qualsiasi errore, presunta mancanza o carenza non sia più da prendere in considerazione. Ciò, implicherebbe una rimodulazione più efficiente del sistema, con l'implicazione che i controlli sarebbero effettuati il più possibilmente contestualmente alle operazioni, nonchè una migliore utilizzazione delle risorse lavorative "Pubbliche" e del sistema amministrazione.
Lo Stato, per chi non lo sapesse, si pone a giudice indipendente anche nei rapporti tra uffici governativi e cittadini.
Perchè lo Stato non ha bisogno di tasse, tributi e sacrifici, ma è l'uomo malato e involuto che produce simili aberrazioni.
Il Vero Stato tutela interamente gli Uomini nella loro dignità, e nessun organo legislativo creato da uomini disattenti e ignoranti può arrogarsi il diritto di legiferare per lo Stato.
Quanto gli uomini legiferano i loro regolamenti, per regolare i loro rapporti tra di loro, dovrebbero pregare umilmente Dio al fine di essere istruiti e di ricevere l'ispirazione giusta per la risoluzione dei loro problemi.
Essendo lo Stato, anche un Principio di civiltà e di giustizia sociale, che permette a tutti di vivere dignitosamente, esso non ha nessuna necessità di riscuotere tasse, cosa questa, che invece riguarda i vari governi di turno, spesso ignoranti e schiavisti, che costruiscono i loro regolamenti e istituiscono i loro uomini.
Deprecabile e non so che altri termini usare, sta diventando la prassi dell'incertezza delle sentenze, nelle assoluzioni e nelle pene, assurdamente ambivalenti e ambigue.
Viene lecito chiedere a chi ha il compito (parlamento, governo, istituzioni) di studiare, controllare e mettere in esecuzione le buone regole e il loro buon funzionamento, cosa stiano facendo?
E' un concetto più che scientifico.
E' evidente, che qualsiasi operazione o meccanismo, deve essere verificata-o in tutto il suo itinere, per constatarne l'esattezza e il buon risultato.
Il caso contrario di inesattezza e cattivo risultato dei meccanismi, indica, chiaramente, la necessità dell'intervento e la giusta correzione.
Non rendersi conto di regole così elementari, rappresenta un pericolo per tutti ed indica l'inadeguatezza, l'incapacità o l'impedimento di chi e preposto a svolgere tale compito.
Risulta grave l'irresponsabilità di chi ricopre ruoli istituzionali e di governo, a qualsiasi livello, quando, per incoscienza, interesse personale e di quieto vivere si chiudono gli occhi d'innanzi alle violazioni dello stato di diritto e degli equilibri sociali, senza intervenire e giudicare.
Conseguenze probabili a simili atteggiamenti vengono descritti anche nei testi antichi e come abbiamo citato suonano come un macabro evento:
Ed è sempre così: “Chi mostra compassione per i crudeli alla fine è crudele coi buoni".
Saranno gli uomini a intervenire con un giusto giudizio e una giusta azione per prevenire e punire, oppure dovrà intervenire la storia cruda e la legge di causa ed effetto a giudicare e punire gli ipocriti e la pseudo umanità indolente ?
Aggiungo alcuni pensieri di Stefano:
La legge spesso e volentieri delude la giustizia sia degli uomini sia quella di Dio.